Sinossi di tutti i testi (7): I-M

Indice Alfabetico

Isterica e il fallimento dell'etica del padrone (L') (Clavreul Jean) 

L'isterica e il fallimento dell'etica del padrone è la traduzione di L'échec de l'éthique du maître, un capitolo dell'ultimo libro di Jean Clavreul, pubblicato postumo, L'homme qui marche sous la pluie. Un psychanalyste avec Lacan, Odile Jacob, Paris 2007, pp. 209 - 213.

"Le circostanze che hanno permesso la nascita della psicoanalisi sono in se stesse molto istruttive. Si è detto che essa era stata fatta per le donne di mondo annoiate. Senza dubbio si tratta di una battuta, poco gentile sia nei confronti dello psicanalista che dei suoi clienti. Pure, sarebbe vano negare l’esattezza e la pertinenza di una simile asserzione. Poiché la borghese ha tutte le ragioni di destare il nostro interesse, essendo il più puro e il più compiuto dei prodotti dell’etica del padrone. Su di lei convergono tutti gli ideali, traboccante com’è di beni, di case, di corredi. Essa è in qualche modo la vetrina dove esporre la più completa riuscita di uno stile di vita in cui, grazie al progresso, beninteso, non sarà nemmeno più necessario lavorare o quasi. Ebbene! È lei, per l’appunto, la burgeoise, che sotto l’etichetta dell’isteria ci viene a dire che le cose non vanno. Poiché ciò che ella non può dimenticare è che, se è pienamente soddisfatta, è a condizione di tacere. Come stupirsi dunque che siano le isteriche a aver promosso ciò che una di esse ha chiamato talking cure."


Isterica, il maitre e la questione politica dell'isteria (L') (Manghi Moreno)  

Quello che chiamiamo isteria è la confutazione radicale del discorso del padrone, del suo postulare un rapporto sessuale che sarebbe garantito, come un dogma o come una natura, dal fantasma della complementarietà dei sessi, della loro simmetria; un fantasma che ha parassitato anche la teoria psicanalitica, e che ha visto in Ernest Jones il suo araldo. Nella sua teoria sessuale, che si conclude con il biblico "Dio li creò maschio e femmina", egli pretende che la differenza dei sessi sia già costituita per natura fin dalla nascita, anche se ancora non realizzata nella sua pienezza, e che la sessualità proceda attraverso stadi evolutivi, che si concludono con la maturazione genitale dell'individuo, finalmente capace di realizzare un'unione sessuale al fine di riprodursi . È innanzitutto contro questa concezione che prende partito il celebre 'non c'è rapporto sessuale' di Lacan, che non è affatto una battuta provocatoria ma una rigorosa sintesi, condensata in uno slogan, del pensiero freudiano sulla sessualità, e che si fonda su tutto ciò che il discorso dell'isterica ha insegnato alla psicoanalisi."


Itard e il suo selvaggio (Mannoni Octave) 

Titolo originale Itard et son sauvage, in « Les Temps Modernes », ottobre 1965, n. 233, ripubblicato in Clefs pour l’imaginaire ou l’Autre Scène, Seuil, Parigi 1969, tr. it. parziale di Paola Musarra e Luigi M. Cesaretti col titolo La funzione dell’immaginario. Letteratura e psicoanalisi, Laterza, Bari 1972.

"Secondo alcune filosofie, noi possiamo rappresentarci il bambino come il naturale e vergine supporto di una esperienza e di un sapere che si depositeranno in lui direttamente e senza modificazioni: queste filosofie, alcune delle quali erano ancora nuove all'epoca di Itard, sono strettamente legate ad un aspetto dei miti educativi.  [...] Itard si affidava a una filosofia che poteva soltanto accentuare la soggezione del suo atteggiamento ai miti. E così ha potuto credere che il momento storico, insieme con l'occasione che gli si presentava, gli avrebbe permesso di realizzare il capolavoro pedagogico, cioè l'ideale mitico, giacché gli si offriva la pura natura da educare."


Jacques lacan e la questione dell'analisi laica (Vanier Alain) 

Apparso col titolo Lacan e la laienanalyse in "Cortesie per gli ospiti. Il problema dell’analisi condotta da non laici", Quaderno del Laboratorio di Formazione e di Lettura Psicanalitica, edizioni il Laboratorio, Torino 1997, pp. 155 -173. In occasione di questa riproposizione la traduzione è stata rivista in più punti.


Jacques Lacan: conversazione con Paolo Caruso (Lacan Jacques) 

La prima intervista italiana rilasciata da J. Lacan. A cura di Paolo Caruso (novembre 1966). Pubblicata in Conversazioni con Lévi-Strauss Foucault Lacan, a cura di Paolo Caruso, Mursia, Milano 1969, pp. 134-182. 

L’intervista a Lacan è stata rilasciata a Parigi nel novembre 1966 quando era appena uscito il grosso volume dei suoi Écrits, e pubblicata su "Psicoterapia e scienze umane", aprile-giugno 1968. All’epoca è stata la prima intervista a Lacan uscita in lingua italiana.


La figura del padre ideale e i suoi riflessi sul rapporto del soggetto con la verità (Safouan M.) 

Apparso nelle « Lettres de l’Ecole freudienne de Paris », n 5.. Ripubblicato in Étude sur l’OEdipe, Éditions du Seuil, Paris 1974 [traduzione italiana di Gabriella Ripa di Meana, Studi sull’Edipo, Garzanti, Milano 1977, pp. 42-49].


Lacan in Italia 1953-1978 (Lacan Jacques) 

Gli interventi di Lacan in Italia alla Scuola freudiana, a cura di G. Contri, editi da Sic.


Laikòs. Cioè che fa parte del popolo (L'Osservatore romano) 

Da tutti gli esempi appare che laikòs assume sempre uno stesso denominatore comune, equivalente a ciò che fa parte del laòs, ossia ciò che appartiene alla popolazione indigena, distinta dall'amministrazione che la governa.


La posizione laica (Giancarlo Ricci)

Colloquio: “L’inconscio nella modernità” ‐ ROMA ‐ 26‐27 maggio 2006.


Lapsus delle dodici dita (Il) [1913] (Jekels Ludwig) 

Così Freud: "Per quei lettori infine che non rifuggono da un certo sforzo e ai quali la psicoanalisi non è sconosciuta, voglio aggiungere un esempio da cui si può vedere in quali profondità dell'animo può condurre anche l'indagine di un lapsus verbale." Tratto da da S. Freud, Psicopatologia della vita quotidiana (1901), in Opere, vol. 4, Boringhieri, Torino 1970, pp. 143 - 145.


Lapsus presunti (I) [1915] (Ferenczi Sandor)  

In Sandor Ferenczi, Fondamenti di psicoanalisi, a cura di Glauco Carloni e Egon Molinari, Guaraldi, Rimini 1973, vol. II, pp. 97 -102. 

"La intenzionalità del lapsus presunto è espressa molto bene dalla seguente battuta un po' sfrontata: Mi scusi se l'ho urtata! dice uno studente nel superare un passante; Ma lei non mi ha urtato affatto! risponde quello; Posso sempre rimediare ribatte lo studente, e gli assesta un poderoso colpo nei fianchi. Nella barzelletta la tendenza che si nasconde dietro il lapsus presunto viene smascherata e tradotta in azione, mentre di solito ci si rallegra invece di aver riconosciuto il proprio errore e di essere sfuggiti a un pericolo immaginario."


Leggenda di san Giuliano (La) (Jacopo da Varagine) 

La leggenda di San Giuliano raccontata da Jacopo da Varagine ci rivela che un figlio non può sopportare che il padre e la madre, da sempre immaginati come una "coppia genitoriale" asessuata, possano mostrarsi come un uomo e una donna che si desiderano; ci rivela, in altri termini, che noi, in quanto figli, non riusciamo a considerarci come il frutto generato dell’amore di un uomo per una donna, di una donna per un uomo. Perché questo pensiero ci è così intollerabile? 

Si veda anche Moreno Manghi, Un fantasma edipico: la "coppia genitoriale".


Lettera a un futuro analizzante (Louka Jean-Michel) 

Lettera a un futuro analizzante che è stufo delle psicoterapie presunte brevi e che non vuole più sorbirsi gli psicotropi che prende malvolentieri.


Lettura di G. Ripa di Meana, Dialogo immaginario con Jacques Lacan (Puiatti Sandra) 

Recensione del libretto di Gabriella Ripa di Meana, Dialogo immaginario con Jacques Lacan, edizioni nottetempo, Roma 2010.


Lettura di Il posto della psicanalisi nella medicina di Jacques Lacan (Una) (Manghi Moreno) 

Dopo la conferenza di Lacan al Collège de Médecine (1966), la sentenza di colui che a quella tavola rotonda rappresentava per autorità e prestigio la categoria dei medici, il dottor Pierre Royer, è senza appello: la psicanalisi non può avere un posto nella medicina, così come la medicina non può avere un posto nella psicanalisi. Proprio grazie a ciò, la psicanalisi ha potuto sopravvivere per un altro quarto di secolo dopo quella conferenza, pur continuando ambiguamente a spacciarsi per una specializzazione della professione medica e a servirsi di una terminologia promiscua (diagnosi, anamnesi, etiologia, patologia, cura, guarigione, medico, paziente, malattia, caso clinico, ecc.) che nessun analista ha mai messo in discussione. Solo la completa separazione dalla sua ambizione medicale, con il riconoscimento che non è una cura in qualsivoglia accezione (nemmeno attraverso la parola) e la rinuncia alla pretesa di avere il suo posto in società, avrebbe forse dato alla psicanalisi una possibilità di giocarsi il suo futuro, senza essere assimilata e dissolta nell’organizzazione mondiale del diritto alla salute.


Liberi perché figli (Giancarlo Ricci)

Articolo pubblicato in "Tempi", maggio 2019.


Linea d'ombra del desiderio (La). Da Antigone a Sygne (Puiatti Sandra)  

Una linea di lettura de L'ostaggio, di Paul Claudel.


Lire n'est pas savoir (Sias Giovanni)  

"Nessuno più di uno psicanalista ha chiaro e presente quanto affermava José Ortega y Gasset quando scriveva della credenza sulla lingua, che sia cioè possibile un uso e un senso comune della lingua, un semplice 'modo di parlare' attraverso cui si ha l’illusione di capirsi. L’illusione di una lingua comune, la lingua madre, che consenta un semplice 'modo di parlare' e di dire è accarezzata dagli uomini, che s’illudono di capire di più se si parlano che se stanno in silenzio. Non è un caso che la lingua come 'strumento di comunicazione' non sia mai stato un concetto accolto dagli psicanalisti."


Logica del Bene e pratica dell’analisi (Hiltenbrand Jean-Paul) 

"Anche se lo statuto della psicaanalisi è per il momento risparmiato in Francia, non potremmo ignorare la minaccia che pesa sull’avvenire. Lo testimonia quello che è accaduto in altri paesi dove la psicaanalisi è stata inglobata nella regolamentazione generale degli atti di cura, di quelli chiamati psi in particolare. Pertanto, la nostra Associazione si è impegnata fin da principio in questo dibattito con altre Società psicaanalitiche al fine di difendere la nostra pratica e di distinguere l’analisi dalla cura terapeutica. L’una e l’altra dipendono da concezioni antinomiche del sintomo - del posto che occupa nella struttura -, che fanno capo a pratiche dalle finalità totalmente divergenti."


Male detti mali (Ripa di Meana Gabriella) 

"Male detti mali" costituisce il 1 capitolo del libro di Gabriella Ripa di Meana, Il sogno e l’errore, Astrolabio, Roma 2008, pp. 7-49. 

"Un atto mancato, un sogno, un errore sono occasioni che il soggetto, nel corso della sua esistenza, non dovrebbe dissipare. Sono occasioni eversive di conoscenza."


Manifesto per la difesa della psicoanalisi (AA.VV.) 

"Da molte parti è stato lanciato negli ultimi anni l'allarme per il pericolo di sparizione che la psicanalisi corre in questa società. Noi sottoscritti ci associamo pienamente a queste preoccupazioni e lanciamo questo appello per contribuire alla difesa della psicanalisi. Sarebbe un errore pensare che la psicanalisi, che ha rappresentato un enorme passo avanti nella conoscenza e nella ricerca attorno ai temi della psiche umana, rappresenti un patrimonio solo per chi svolge il mestiere di psicanalista o per chi intraprende un'analisi. Al contrario, la psicanalisi ha contribuito all'avanzamento di molteplici settori, da quello educativo a quello della comunicazione, dalla ricerca filosofica e sociale fino a quella scientifica. Difendere la psicanalisi, dunque, non vuol dire difendere un settore ed una pratica specifica; vuol dire difendere un patrimonio di tutti, a profitto dell'intera società."


Marchio (Chauvelot Diane) 

Un marchio analista? Bisogna che l’analista o chi aspira a esserlo si senta in una posizione ben scomoda per cercarsi delle garanzie dappertutto...


Medicalizzazione freudiana della vita psichica - Il disagio nella civiltà (La) (Sciacchiatano A., Radice D.) 

Un'analisi, capitolo per capitolo, del Disagio nella civiltà per aiutarci a riconoscere la medicalizzazione della vita psichica nella teoria e nella vita di Freud, così da poterla separare, quanto meno teoricamente, dalla psicanalisi, perché non si riduca a psicoterapia.


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